30 Aprile 2025

A colloquio con… Falera


Presente in Corso Garibaldi a Valmontone dal 1963, la cartolibreria Falera è protagonista della prima intervista della nuova edizione de “ Il Campanone Nuovo”.
Una realtà , quella della cartolibreria Falera, che esprime a pieno l’essenza valmontonese, legata con radici profonde alle proprie origini, ma caratterizzata anche dalla capacità di rinnovamento innovazione di suo figlio Gianluca.
Una bottega storica, la cartolibreria Falera, che da oltre 60 anni, accompagna la vita valmontonese, proponendo libri,merceria, articoli da regalo, cancelleria, materiale per la scuola e per l’ufficio e servizi come spid e pec.
La signora Falera ci accoglie nella sua abitazione, poco distante dal suo negozio. Entrati ci troviamo davanti un tavolo con molti album fotografici, ricordi di una vita familiare e lavorativa. Per alleviare l’intervista prepara in nostro onore un vassoio di castagnole.
Insieme a lei iniziamo a sfogliare quegli album, tanti ricordi e scorci di un passato, che oggi ci appare più felice e sp\ensierato di quello attuale.

falera-1 La storica cartolibreria compie 63 anni. Una tradizione proiettata nel futuro.
Maria Teresa, nonna e mamma a tempo pieno, inizia a raccontare la sua famiglia vita, la sua storia, e mentre lo fa il suo volto si illumina, non servono fare domande, l’amore di una donna inizia a narrare …
Sono Nata a Valmontone in via Torrioni, 82 anni fa. Sono la seconda di tre figli. Mio padre Benedetto Margiotti era un operaio della fabbrica Bombrini Parodi Delfino a Colleferro. Invece mamma si è sempre dedicata alla famiglia e a noi figli. Sono cresciuta avvolta da tanto calore. Ho conosciuto mio età di 17 anni quando ho conosciuto il mio grande amore Filippo Polce. Da cui ho avuto il dono più grande, i miei figli Riccardo e Gianluca. Oggi sono una nonna felice di 4 splenditi nipoti.
Oltre 60 anni di storia una delle più longeve attività di Valmontone. Come è nata la vostra attività?
“L’insegna Falera è certamente una delle attività più storiche di Valmontone. Quanti ricordi conservo del mio lavoro. Insieme a mia mamma Modesta Falera abbiamo rilevato nel 1963 l’ attività da mio zio Ernesto Falera, insegnante della scuola Madre Teresa di Calcutta di Valmontone che per motivi lavorativi si trasferì a Frascati”
Una lunga storia che continua a vivere con la terza generazione. Cosa ricordi ?
Si, ricordo di generazioni che hanno varcato la porta della mia cartolibreria. E’ cambiato molto. Ho visto i piccoli clienti diventare genitori e poi nonni. Ricordo anche di una Valmontone più libera. Ci conoscevamo tutti, ci sentivamo più sicuri. I bambini uscivano da soli da casa ed entravano in negozio in piena autonomia, aspettando l’entrata a scuola. Allora si viveva una vita semplice, onesta e concreta con meno possibilità, ma anche meno paranoie. Oggi abbiamo più opportunità e la tecnologia è sempre più specialistica, sempre più avanti, in maniera frenetica.
Cartoleria, merceria, libreria e molte passioni. Cosa è cambiato nel tempo?
La mia clientela era prettamente femminile. Ho imparato a cucire e a ricamare all’età di 9 anni da Suor Cecilia all’Istituto delle Suore della Carità. Durante la pausa di lavoro organizzavo incontri per insegnare il punto croce alle mie clienti. Per secoli gli uomini e le donne hanno riparato di tutto: vestiti, calze, scarpe, copricapi, e poi la biancheria intima. Non si buttava via nulla fino a che non s’era consumato e diventato inutilizzabile. Il riuso era parte delle attività quotidiane delle donne, un compito quasi invisibile. Di questo, oggi, sono rimaste poche tracce.
Un evento storico che ha sconvolto tutta la comunità. 4 febbraio 1992 una data che ha cambiato la sua vita. Cosa si sente di dire?
E’ vero. Era il 4 febbraio 1992 mi trovavo in negozio. Ad un tratto sento un boato enorme. Ho ancora quel rumore impresso nella mente, come un grosso camion quando alza la sponda e scarica materiale edile. Di corsa esco dal negozio e sulla sinistra vedo un quantità di polvere alzarsi verso l’alto, lo spavento è stato talmente forte che ho pensato subito al peggio. A fatica mi avvicino per vedere cosa stesse succedendo e prestare soccorso. Ma purtroppo le condizioni non me lo permisero. Conoscevo tutti i ragazzi che quel giorno erano presenti in quella ala di scuola.
Ha distanza di molti anni, ogni volta che passo davanti la scuola, non è che sia cambiata l’emozione. La memoria, vuoi o non vuoi, è ancora viva. Ricordare i momenti di un crollo che solo per miracolo ha lasciato tutti indenni.
L’avventura straordinaria di portare avanti il valore di una bottega storica. Da una generazione all’altra, la passione per questa attività , si è tramandata superando ampiamente il mezzo secolo di storia
“Oggi è mio figlio Gianluca che gestisce l’attività. Sin da subito ha adottato la strada per l’innovazione. Un’innovazione che cresce e si sviluppa intorno a un cliente che evolve molto velocemente. Ma è inevitabile che debba cambiare. Partendo dai cambiamenti che ci hanno spinti a rivedere alcune abitudini e a cercare nuove soluzioni. Agire oggi su questa situazione ha richiesto la massima cautela perché il piccolo commercio è dominato dalla grande distribuzione. Purtroppo i tempi d’oro ormai sono un lontano ricordo.”

Io sono una di quelle bambine libere che entrava nel negozio della Signora Falera. Riascoltare una storia, in parte, vissuta, è stato veramente un piacere.

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